giovedì 15 maggio 2014

Un colpo di limenik (tre strani signori)


Un signore di Bollate assai mansueto
una volta si vestì da sottaceto
e aspettò in sala d’aspetto
di saltare nel vasetto
quel signore di Bollate assai mansueto.

***

Un signore di Precotto
sa contare fino a otto,
però quando arriva a sette
lui per risparmiare e smette,
l’avarissimo signore di Precotto.

***

Un signor con le bretelle,
ha le gambe fatte a elle
e le usa per zappare
la sua spiaggia vista mare,
quell’ellittico signor con le bretelle. 

Ginetto Cuorcontento


Un giorno a fine aprile,
Ginetto Cuorcontento,
si mise in una tasca
il tetto e il pavimento.

Nell’altra, le pareti.
Ed il giardino? In mano!
Signori! Vedo bene?
Mi pare un gioco strano!

Dei molti suoi amici,
scelse tutti più belli,
mettendone uno a uno
sul naso e sui capelli.

Ma il suo naso a patata
fu anche l’ultima tappa,
perché un attimo dopo
era pronta la pappa. 

venerdì 9 maggio 2014

Il commendator Visconti


Visse un giorno a Vimercate
sopra un trono di patate,
il commendator Visconti,
benvoluto dai più tonti.

Quanto i tonti erano tanti,
li trattava con i guanti,
quando i tonti erano pochi,
si trovava tra due fuochi:

lui però li prese entrambi, 
senza pause e senza cambi,
e ci cosse le patate
sul suo trono a Vimercate. 

mercoledì 7 maggio 2014

Ercolino e il deltaplano

Ercolino Posapiano,
ha comprato un deltaplano,
l’ha smontato e, adesso, il “plano”,
lo solleva con la mano.

Dentro l’altra tiene il “delta”,
ma lo poserà alla svelta,
perché un delta senza plano,
se ne scorre a tutto spiano.

Ha spianato infine il delta,
perché ha fatto la sua scelta
rimontando il deltaplano,
Ercolino Posapiano. 

La pasta all'olio


«Oggi pasta all’olio!»
Esclamò la Zia Giuseppina battendo le mani dal centro della cucina.
«Mi dispiace, non mangio pasta.»
Rispose l’olio dal centro della mensola.
Zia Giuseppina la guardò sbigottiva:
«Ma come, l’hai sempre mangiata!»
Niente da fare: l’olio non ne voleva sapere. «I carboidrati sono buoni per idratare il carbone, mica per riempire la pancia di un bell’olio nobile come sono io.
Che, per giunta, la pancia non ce l’ho!»
E stava proprio per indicare la pancia che non aveva, quando qualcuno gli fece notare che non aveva nemmeno le dita.
«A questo si può ben rimediare», disse la zia Giuseppina, che ci teneva molto a fare pace, e versò immediatamente due dita d’olio in un bicchiere.
Come ebbe le sue dita, tuttavia, l’olio prese forsennatamente a indicare la pancia che non aveva, in cui mai e poi mai si sarebbe potuta inserire della pasta. Non ci fu verso di farlo ragionare.

La pasta, lontana dall’olio, rimase così a bocca asciutta e divenne pasta asciutta; si sposò successivamente con la signorina acqua del rubinetto, con cui visitò molte pance insieme a un sacco di sughetti gustosi. 

sabato 3 maggio 2014

L'elevanza


Il mio amico Sante
è sempre ELEVANTE:
distinto e fiorito,
non bada al vestito

ma ai salti del cuore,
al sole, al colore,
così tutt’a un tratto
se ti eri distratto,

ti porta nel vento
fino al firmamento,
e stelle e balocchi
ti trovi negli occhi

e niente ti dice,
ma tu sei felice
di un riso giocondo
che è fatto di mondo.