domenica 14 giugno 2015

Filastrocca sull'attesa


Filastrocca sull’attesa,
suona come una sorpresa,
però ha una dolce cadenza
che ricorda la pazienza

delle mamme dolci e buone
con la mano sul pancione,
o dei bimbi... solo un poco! 
mentre vien l’ora del gioco.

Mille anni sono istanti
nelle attese degli amanti,
ma per le coltivazioni
questi istanti son stagioni;

Brutta attesa quando hai fame
o se aspetti un dato esame,
certo è un poco più leggera
quando è quasi primavera!

E tra tante varie attese
si accavallano pretese
che ci piegano la schiena...
ma non se l’attesa è piena!

Perché puoi gettare un seme
e aspettare quel che viene,
dargli il tempo che gli serve
e dar fondo alla riserve

di pazienza e di fiducia...
e così il tuo cuore brucia,
si diffonde nel presente
e a nessuno chiede niente

e non chiede nulla al tempo,
per scoprir che, nel frattempo,
questa attesa era già il fiore
che è sbocciato nel tuo cuore. 

lunedì 1 giugno 2015

Alla Repubblica


Oh vecchia Repubblica mia,
mi chiedo dov’è che tu sia,
è un dubbio che ho dentro la testa
...davvero ti han fatto la festa?!

Di te ci è rimasta la pelle,
che un popolo mite ed imbelle
ricorda senza nostalgia...
E adesso c’è l’oligarchia.

Un popolo di non votati
persegue interessi spietati
e si finge un po’ pasticcione,
però gioca con le persone.

Oh vecchia Repubblica mia,
lo chiedo con una poesia,
ti chiedo l’immenso favore,
di renderti viva nel cuore,

di farci capire chi siamo,
il bello del genere umano,
e – massima delle fortune –
la gioia del bene comune!

Così il sole scioglie l’inverno,
l’amore sancisce il governo
e insieme ti apriamo la via,
oh vecchia Repubblica mia!